“Troverai il Saggio Sciamano seduto in cima allo
Scoglio Solitario e lui deciderà se potrai continuare la tua Cerca” .
Queste erano state le parole dette dal
pesce Barbara prima di affidare Jenny alle stelle marine.
E infatti eccolo lì, seduto sugli scogli poco
distante, un grosso scimmione intento a mugugnare tra sè e sè.
Il Mandrillo ha l’aria molto seria e appena vede Jenny
le rivolge una strana domanda:
“Che me ne faccio dell’erba gatta?”
Jenny si avvicina e lo guarda con aria interrogativa
ma il Saggio Sciamano le ripete la domanda con aria di sfida: “Che me ne faccio dell’erba gatta?”
Cercando di non dare peso alle parole della
scimmia - è risaputo che I saggi sciamani sono sempre un pò toccati - e avendo
cose ben più importanti alle quali pensare, Jenny si presenta:
“Piacere, signor Sciamano. Sto cercando nonno Fussi, sai dirmi
dove posso trovarlo?”
Ma il mandrillo sembra interessato soltanto alla
questione dell’erba gatta e le ripete per la terza volta la domanda. Jenny,
spazientita ma desiderosa di accontentare lo sciamano tenta una risposta: “Mmm…
l’erba gatta… la mamma di Miryam, quella della terza B, la da al gatto quando
sta male. Puoi fare lo stesso anche tu!”
Ma il Saggio non sembra darle ascolto e
ripete ancora la domanda, come un pappagallo.
Basta, è davvero troppo! Jenny ne ha abbastanza di
questa scimmia strampalata che le fa solo perder tempo con domande stupide,
mentre il povero nonno è perso chissà dove ed ha bisogno del suo aiuto, e
innervosita si dimentica le buone maniere ed esplode in un:“Ora piantala!”
“Esatto!” esclama soddisfatto il mandrillo, “vedo che
sei una bambina sveglia! Ecco cosa farò con l’erba gatta. Ciò che cerchi non è
qui, dovrai superare le mie terre ed attraversare l’arido Deserto dei Funghi
alla fine del quale qualcuno saprà darti nuove indicazioni per il tuo viaggio.”
Detto questo chiede alla bambina di avvicinarsi e, prendendo della
polvere iridescente da una conchiglia con un dito, le disegna un punto sulla fronte.
“E ora và,
dietro quelle dune troverai Gufo, Daino e Volpe, i miei assistenti. Sono
tre scansafatiche ma di loro ti
puoi fidare, conoscono la strada e ti accompagneranno per qualche tempo”.
Jenny ringrazia il Saggio e si dirige verso le
dune. Non è ancora sbucata
dalla collinetta sabbiosa che già
sente le voci dei tre che gridano e sembrano indaffarati per qualcosa di molto
importante.
Jenny, incuriosita, si affretta a raggiungerli: corre
sul lato della duna e, svoltato un grande masso, se li ritrova davanti, intenti
a pescare dei grossi pesci argentei che dal mare tentano di risalire la
corrente di un ruscelletto.
Gufo, Daino e Volpe si fermano di colpo e fissano Jenny con aria
stupita.
Sono tre personaggi molto buffi,
hanno un testone da animale su un corpo da bambino, magliette e pantaloncini zuppi d’acqua e canne da
pesca decisamente poco pratiche!
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